Metterci un Cuore nella resistenza umana
Marco Trotta at
L'Unità non la compro mai. Ma questa volta ho fatto un'eccezione perché l'inserto sulla storia di Tango, Cuore e del mondo della satira che pubblicano oggi è davvero molto bello. E, personalmente, un pezzo del mio percorso politico è passato anche da quell'esperienza. Insomma, alle superiori il diario era Cuore se non era Smemoranda. I primi giornali comprati in edicola erano quelli. Insomma, sono cresciuto con le battute di Lia Celi, Piergiorgio Paterlini, Luca Bottura, Disegni&Caviglia, ecc. Per tutte le volte che mi hanno fatto ridere e riflettere. Ma anche per le volte che mi hanno fatto arrabbiare (anzi incazzare, direbbe qualcuno in redazione a Cuore). Che a conti fatti è lo stesso gusto agrodolce che si avverte nelle parole di Lia Celi quando sembra ricordarci (aggiungo io) quanto è stato importante che esistesse una parte della sinistra che ha dovuto costantemente ricordare all'altra, quella ingessata istituzionale ma anche quella autoeletta ad icona rivoluzionaria, che un pezzo delle istanze di liberazione e riscatto di questo paese passasse da una risata intelligente, dallo sberleffo al potere, dall'irriverenza verso preconcetti e pensieri unici. Insomma, dalla capacità di critica ed autocritica. Parole che sembrano scomparse nel vocabolario della sinistra sconfitta ed in quella blindata dentro le grandi intese. E forse, anche per questo, tutti questi progetti hanno cominciato ad andare in crisi di appeal e vendite quando la politica ha cominciato quella mutazione che ci ha portato ad oggi: uno spettacolo con risate registrate, liofilizzata dai tempi televisivi, per pubblici paganti per applaudire. Per farsi contare, non per contare. Tra uno spot e l’altro. Era dura fare satira su una politica così, su un premier che faceva ridere da solo (per passare,poi, all’incasso di consensi ed inserzioni pubblicitarie). E le sinistre si sono adeguate, scambiando democrazia con consenso. Grillo ha fatto il resto.Però Cuore aveva un sottotitolo stimolante: settimanale di resistenza umana. Come ad indicare l’esistenza di una possibilità che non si arrende cercando di rompere l’ultimo tabù, l’ultima gabbia, l’ultimo schema mentale. Credo che di tutto quello fatto sia ancora la lezione più importante da imparare.