Marco Trotta

Digitsipras: Perché occuparsi dei diritti digitali?

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Perché la rivoluzione digitale di tutte le aree della nostra vita, nonostante tutte le promesse superficiali sulla protezione dei nostri diritti, da risorsa e motore di sviluppo può divenire una minaccia senza precedenti per la libertà e la dignità umana.
La velocità con cui questo sta per accadere supera la velocità con cui l’opinione pubblica, le leggi e gli individui sono in grado di reagire. Allo stesso tempo, come ha recentemente affermato anche Richard Stallman, le opportunità di configurare tale processo attraverso un quadro democratico non risiedono più nei singoli stati, ma nello spazio politico europeo.
La globalizzazione della conoscenza e della cultura umana attraverso la digitalizzazione e il collegamento in rete sfida tutti gli aspetti dei nostri sistemi giuridici, economici e sociali tradizionali.
Le risposte sbagliate a questa sfida possono portare all’affermazione di uno stato di polizia globale completamente totalitario.
La paura del terrorismo internazionale è lo strumento utilizzato per far sì che la sicurezza sembri più importante della libertà e viene utilizzata per zittire anche chi parla solo in difesa della libertà e dei diritti umani, con intenti del tutto pacifici.
Autodeterminazione dell’informazione, libero accesso alla conoscenza e alla cultura, rifiuto delle attuale forme anacronistiche del copyright e tutela della privacy sono i pilastri della società dell’informazione del futuro.
Solo su questa base è possibile che emerga un ordine democratico globale che garantisca la giustizia sociale e l’autodeterminazione.
Un movimento politico di stampo europeo deve voler agevolare questo ordine e incanalarlo per il bene di tutti. A maggior ragione in Italia, dove stiamo


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