I rischi della società liquida tra cittadini spiati dal potere e l’impegno ridotto a show
Marco Trotta at
LA REPUBBLICA DELLE IDEE
I rischi della società liquida tra cittadini spiati dal potere e l’impegno ridotto a show
Le sfide della tecno-modernità secondo Zygmunt Bauman Oggi il confronto con Ezio Mauro
ZYGMUNT BAUMAN
Per cominciare, i social network rappresentano più di qualsiasi altro
strumento di sorveglianza una modalità più economica, accurata e in
generale più facile per identificare e localizzare i dissidenti attuali o
potenziali. E la sorveglianza esercitata attraverso i social network è
resa assai più efficace grazie alla collaborazione delle sue stesse
vittime. Viviamo in una società confessionale, che promuove la
pubblica esposizione di sé al rango di prova eminente e più accessibile,
oltre che verosimilmente più efficace, di esistenza sociale.
Milioni di utenti di Facebook fanno a gara tra di loro per rendere
pubblici gli aspetti più intimi e altrimenti inaccessibili della propria
identità, delle proprie relazioni sociali, dei propri pensieri,
sentimenti ed attività. I social network sono il terreno di una forma di
sorveglianza volontaria, fai-date, di gran lunga preferibile (sia per
volume che per costi) alle agenzie specializzate nelle quali operano
professionisti dello spionaggio e del pedinamento. Una vera manna per
qualsiasi dittatore e i suoi servizi segreti, una pioggia di monete
cadute dal cielo.
Uno dei capitoli di L’ingenuità della rete (saggio di Evgeny Morozov
che esplora proprio questi temi, ndr) si intitola “Perché il Kgb vuole
che tu ti iscriva a Facebook”. Morozov vi passa in rassegna i molti
modi in cui i regimi autoritari, o meglio: tirannici, possono
sconfiggere i presunti combattenti della libertà al loro stesso gioco,
servendosi della stessa tecnologia alla quale gli apostoli e i
panegiristi delle propensioni democratiche di internet hanno affidato
le proprie speranze. Non c’è nulla di nuovo; come ci ricorda L’
Economist, un tempo i dittatori del passato impiegavano le vecchie
tecnologie in maniera analoga per mettere a tacere e disarmare le
proprie vittime: alcune ricerche dimostrano che i tedeschi dell’Est che
avevano accesso ai programmi televisivi occidentali erano meno
portati ad esprimere insoddisfazione nei confronti del regime. Quanto ai
ben più potenti mezzi dell’informatica digitale, Morozov sostiene che
internet fornisce a coloro che vivono sotto regimi autoritari così
tante distrazioni facilmente accessibili e a buon mercato da complicare
considerevolmente i tentativi di indurre le persone ad interessarsi
minimamente alla politica. A meno che la politica si ricicli a sua
volta in un’avvincente varietà di intrattenimento, piena di impeto e
passione e tuttavia rassicurantemente sdentata, sicura e innocua.
Testo tratto da Moral blindness. The loss of Sensitivity in Liquid Modernity di Zygmunt Bauman and Leonidas Donskis, ( Polity Press 2-013), di prossima uscita per i tipi degli Editori Laterza