at 2013-11-05T07:56:30Z
Questo è RENATO ACCORINTI, sindaco di #Messina che questo #4Novembre ha fatto quello che
dovrebbe fare qualsiasi amministratore locale che ha a cuore la
costituzione: leggerla, declamarla, applicarla. E per questo è andato
alla parata delle forze armate con la bandiera della pace. Perché
l'Italia ripudia la guerra.
COMUNICATO N°2099
IL SINDACO ACCORINTI E' INTERVENUTO STAMANI ALLA CERIMONIA DEL 4 NOVEMBRE A PIAZZA UNIONE EUROPEA
Stamani a piazza Unione Europea, durante la cerimonia della Festa dell'Unità Nazionale - Giornata delle Forze Armate, presenti
il sindaco di Messina, Renato Accorinti, autorità civili e militari, il
Gonfalone della città di Messina, decorato con Medaglia d'Oro al Valor
Militare, il Medagliere del Nastro Azzurro, i Vessilli ed i Labari delle
Associazioni Combattentistiche e d'Arma ed il Gonfalone della Provincia
regionale di Messina, è stata deposta una corona d'alloro al Monumento
ai Caduti. "Si svuotino gli arsenali, strumenti di morte – ha dichiarato
il sindaco Accorinti nel corso del suo intervento, rivolgendo anche un
appello ai sindaci di tutti i comuni italiani – e si colmino i granai,
fonte di vita. Il monito che lanciava Sandro Pertini sembra ancora ad
oggi cadere nel vuoto. Nulla da allora è cambiato. L'Italia, paese che
per la Costituzione <ripudia> la guerra, continua a finanziare la
corsa agli armamenti ed a sottrarre drasticamente preziose e necessarie
risorse per le spese sociali, la scuola, i beni culturali, la sicurezza.
Il rapporto 2013 dell'Archivio Disarmo su <la spesa militare in
Italia> documenta come l'Italia abbia speso per l'anno 2013, e
spenderà per il 2014 e il 2015, oltre 20 miliardi di euro per il
comparto militare (oltre un ulteriore miliardo per le missioni
internazionali) a fronte di una drammatica crescita della povertà
sociale. Nel 2013 l'lSTAT ha pubblicato il suo più drammatico
<Rapporto sulla povertà> nel nostro Paese. Gli italiani, che
vivono al di sotto della linea di povertà sono ormai 9 milioni 563 mila,
pari al 15,8 % della popolazione. Di essi 4 milioni 814 mila (ossia
1'8%) sopravvivono in condizioni di povertà assoluta, cioè
impossibilitati ad acquisire i beni di prima necessità. In questo
drammatico quadro nazionale la Sicilia diventa emblema di questa
progressiva campagna di militarizzazione italiana. La nostra isola – ha
proseguito Accorinti - rischia di diventare una portaerei del
Mediterraneo: una base dalla quale fare partire strumenti di morte e
controllare con tecnologie satellitari (MUOS) i paesi stranieri. Anche
l'arrivo dei flussi migratori è vissuto come un <problema di ordine
pubblico> da affrontare con le forze armate, da circoscrivere in
ghetti, lontani dagli sguardi della popolazione italiana, dove non
sempre sono garantiti diritti e giustizia. Non si può rimuovere dalla
memoria collettiva, quasi esorcizzando, un secolo di lotte del movimento
operaio per la pace e il lavoro, il disarmo e la giustizia sociale.
Questa Amministrazione appoggia quelle lotte e quegli ideali. Questa
Amministrazione dice <Si> al disarmo. Questa Amministrazione,
fedele alla Costituzione Italiana, dichiara il proprio <No a tutte le
guerre> e difende il diritto di emigrare, ribadendo il massimo
impegno nella ricerca di soluzioni di accoglienza idonee per i fratelli
migranti giunti di recente a Messina. Messina e la Sicilia – ha concluso
il sindaco - da sempre hanno avuto una grande opportunità in quanto
crocevia di diverse culture e religioni; le diversità arricchiscono
tutti e oggi vogliamo rilanciare un processo di pace dalla nostra terra e
dal nostro mare per l'umanità”.
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